Mental-Training

La ricerca e l’approfondimento delle discipline legate alla crescita e conoscenza interiore, mi hanno condotto ad esplorare moltissimi percorsi. Ho avvertito da sempre il forte e seducente legame tra la mente e il corpo. Mi pare proprio che lo sport possa far parte a pieno titolo di quelle vie, altamente espressive, che avvicinano l’uomo a sé stesso, nella percezione reale delle proprie qualità e anche dei limiti.

Quali sono le basi fisiologiche del training autogeno e del pranayama? Come fanno i pensieri a diventare chimica e a condizionare la nostra vita? La meditazione e lo yoga come molte altre tecniche e filosofie orientali hanno fondato la loro storia millenaria sull’armonia e connessione tra mente e corpo. Domande dense di argomenti che inducono allo studio e alla sperimentazione. Più si conosce e più si vivono in profondità le straordinarie potenzialità del nostro essere. Alcuni esempi? Immaginatevi al cancelletto di partenza, anche se siete comodamente seduti sul divano di casa, visualizzate le persone e l’ambiente attorno a voi, mancano pochi minuti e poi è il vostro turno. Dovrete dare il massimo, ogni passaggio sarà fondamentale.

Il cuore ed il respiro hanno aumentato il ritmo e molte altre funzioni all’interno dell’organismo si sono attivate per la gara…Il training mentale, eseguito con le oppotune indicazioni e con le fasi di rilassamento precedenti alla visualizzazione, hanno in sostanza modificato la situazione a livello fisiologico. Non eravate seduti comodi, comodi? Altro esempio. Munitevi di un buon cardiofrequenzimetro e contakilometri. Saltate sulla bici e iniziate a pedalare, stabilite di raggiungere una velocità e mantenetela. Ad un tratto, dopo aver raggiunto un buon ritmo e sincronicità tra cuore e polmoni, visualizzate momenti di difficoltà. Situazioni irrisolte ed estenuanti che vi hanno visti impegnati senza ottenere alcun risultato. Entrate dentro a questa situazione. Pur credendo di mantenere la stessa frequenza e la stessa intensità nelle pedalate, la velocità è calata e con essa la prestazione fisica.

Non avete deciso di rallentare ma tutto è successo in seguito ad un pensiero negativo e se decidete di mantenere la qualità della prestazione precedente dovete fare uno sforzo decisamente superiore. Ultimo e lampante esempio; siamo a scuola, il prof ci chiama e non siamo preparati, sappiamo che di lì a poco andremo incontro a dei guai...arrossiamo, il cuore batte più velocemente, le mani iniziano a sudare e perdiamo del tutto la concentrazione al punto che anche quel poco non riusciamo più ad esprimerlo. Sulla base di esempi analoghi a questi si comprende come e perché i ricercatori della mente e delle sue risorse abbiano fondato le sperimentazioni di un lungo ma esaltante lavoro, teso allo studio e alla scoperta dell’enorme potenziale umano. " Il mental training nello sport è un allenamento mentale che aiuta l'atleta a potenziare le proprie capacità di controllo dello stress, la concentrazione, la performance agonistica, nell'assoluto rispetto della sua integrità psicofisica..." e ancora: "Il mental training è una tecnica mediante la quale un professionista del settore (psicologo, medico, tecnico dello sport, allenatore, fisioterapista) addestra l'atleta a percepire i cambiamenti del proprio organismo durante l'attività fisica e a usarli a proprio vantaggio, mediante tecniche di rilassamento, per combattere l'ansia o la paura, e di concentrazione, allo scopo di migliorare la performance." ( Tecniche di mental training nello sport - Maria Paola Brgnoli p.7, ed. Red Le ricerche sull’efficacia del “Think Positive”, pensa positivo e gestisci le emozioni hanno ripetutamente aperto scenari interessanti nel campo dell’allenamento e della preparazione atletica.

 

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